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Come sta cambiando il modo in cui gli utenti cercano informazioni su Google

Pubblicato il: 08/09/2025
Nel corso degli ultimi anni, il modo in cui le persone cercano informazioni su Google ha subito un'evoluzione significativa, allontanandosi dalle semplici parole chiave per abbracciare ricerche più complesse, conversazionali e multimodali. Questo cambiamento è guidato da una serie di innovazioni tecnologiche e da un mutamento delle aspettative degli utenti.

La ricerca conversazionale e l'Intelligenza Artificiale

Una delle trasformazioni più evidenti è il passaggio da query brevi e frammentate a frasi complete e domande naturali. Gli utenti non digitano più solo "meteo Roma", ma "che tempo farà a Roma domani?". Questo fenomeno è strettamente legato all'ascesa degli assistenti vocali come Google Assistant, Siri e Alexa, che incoraggiano un'interazione più simile a una conversazione. L'intelligenza artificiale (AI) gioca un ruolo cruciale in questo contesto, grazie a modelli linguistici avanzati come BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) e MUM (Multitask Unified Model). Questi algoritmi sono in grado di comprendere non solo le singole parole, ma l'intero contesto e l'intento dietro una domanda, fornendo risposte più pertinenti e complete.

L'importanza del contesto e della ricerca predittiva

Gli algoritmi di Google sono diventati estremamente abili nel considerare il contesto di una ricerca. Non si limitano più a fornire risultati basati su una singola query, ma prendono in considerazione la cronologia delle ricerche dell'utente, la sua posizione geografica e le sue preferenze personali per offrire risposte su misura. La ricerca predittiva, che suggerisce automaticamente termini di ricerca man mano che l'utente digita, è un'altra manifestazione di questa evoluzione. Questi suggerimenti non sono casuali, ma si basano su ciò che altri utenti hanno cercato e su ciò che l'algoritmo ritiene più probabile che l'utente stia cercando in quel momento.

La ricerca multimodale e visiva

La ricerca non è più limitata al testo. L'integrazione di Google Lens ha rivoluzionato il modo in cui cerchiamo informazioni, permettendo agli utenti di utilizzare un'immagine per avviare una ricerca. Ad esempio, si può inquadrare una pianta per identificarne il nome, oppure un vestito per trovare dove acquistarlo. Questo tipo di ricerca visiva è un chiaro esempio di come gli utenti stiano cercando di interagire con il mondo digitale in modi più intuitivi e non testuali. La ricerca multimodale espande ulteriormente questo concetto, combinando testo e immagini (o altri tipi di input) in un'unica query, per esempio "trova scarpe simili a queste [immagine] ma di colore blu".

Il ruolo di Google Discover e la "curated discovery"

Oltre alla ricerca attiva, gli utenti si affidano sempre più a strumenti di "scoperta curata" come Google Discover. A differenza della ricerca tradizionale, in cui l'utente digita una query per trovare un'informazione, Discover propone contenuti che ritiene interessanti per l'utente, basandosi sui suoi interessi e sulla sua cronologia di navigazione. Questo sposta il paradigma da una ricerca pull (l'utente "tira" le informazioni) a una ricerca push (le informazioni vengono "spinte" verso l'utente), riflettendo un cambiamento nel modo in cui le persone consumano contenuti online.

In sintesi, la ricerca su Google sta diventando sempre più personalizzata, conversazionale e multimodale, grazie all'avanzamento dell'intelligenza artificiale e alla crescente integrazione tra testo, immagini e voce.

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