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Crediti Formativi: Collezioniamo Bollini o Coltiviamo Geni?
Pubblicato il: 27/10/2023In un mondo in cui la lealtà dei clienti viene ricompensata con punti della spesa e bollini colorati, non dovremmo stupirci se anche la formazione ha adottato una logica simile. I crediti formativi, una volta considerati segno di dedizione e crescita professionale, sono ora paragonabili ai bollini che collezioniamo sperando di ottenere quel set di pentole a fine anno.
La Degradazione della Formazione
Ma andiamo al cuore della questione: che cos'è la formazione oggi? Una frenetica corsa al "bollino", un gioco di numeri dove l'obiettivo è raggiungere una certa quota prima della scadenza? O dovrebbe essere un processo continuo di crescita, evoluzione e arricchimento professionale? Teoricamente, sappiamo tutti che la risposta dovrebbe pendere verso quest'ultima opzione. Ma la realtà dipinge un quadro ben diverso.
Se prendessimo sul serio ogni credito formativo, se ogni ora di formazione fosse davvero sinonimo di apprendimento e crescita, allora dovremmo essere circondati da luminari, da innovatori capaci di plasmare il futuro con le loro idee rivoluzionarie. Eppure, non è questo il panorama che ci si presenta.
Il Mercato del 'Fare la Spesa' Formativa
Cosa sta succedendo? Abbiamo ridotto la formazione a una mera transazione, a un esercizio di raccolta punti? È come se avessimo tradotto la nostra abitudine di "fare la spesa" anche nel mondo della formazione, guardando ai crediti come a monete da accumulare per soddisfare un obbligo piuttosto che come opportunità per crescere.
Dall'Obbligo alla Cultura della Formazione
È giunto il momento di invertire questa tendenza. Di passare da un approccio obbligato e meccanico a una vera e propria cultura della formazione. Una cultura che vede nella formazione non un peso, ma una leva – sia per le aziende che per la società nel suo complesso. Una cultura che riconosce il valore della formazione come strumento di crescita personale e professionale, e non come una semplice casella da spuntare.
Conclusione
Rifiutiamo la commodificazione dell'apprendimento e respingiamo la logica del "bollino". Rivendichiamo la formazione come un diritto e un dovere, ma soprattutto come un'opportunità. E, soprattutto, smettiamola di "fare la spesa" formativa e iniziamo a coltivare la prossima generazione di geni e visionari.